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Immagine del redattoreDott.ssa Erika Morri

Snowboard

Aggiornamento: 2 gen

“Neve, insegnami tu come cadere nelle notti che bruciano”


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Comincio questo articolo con le prime parole della canzone di Giorgia e Marco Mengoni “Come neve”, perché come la musica, per me, i fiocchi di neve sono immateriali e danno sensazioni corporee non strettamente legate ai sensi, ma allo stato momentaneo della nostra anima.

Dalla poesia alla prosa, quando vai sullo snowboard una delle caratteristiche necessarie… è imparare a cadere; ma non è fondamentale anche nella vita?

A tal proposito, ho partecipato come esperta di rugby, ad un bellissimo progetto per il corpo docenti di educazione fisica, pensato dal Provveditorato agli Studi di Bologna che si chiamava “NON CORRERE CHE CADI”.

In questo progetto avevano riunito persone esperte di sport in cui la caduta “fisica” è parte integrante dello sport… ma per parlare in maniera specifica dell’allenamento psicologico alla caduta mentale…al come considerare i nostri errori/accadimenti/imprevisti e soprattutto della nostra capacità di rialzarci.

A questo ti allena lo sport.

E a rugby ti “fanno cadere gli altri o le altre… ed ho detto tutto (ed esiste anche lo SNOWRUGBY!!!)

COS’È LO SNOWBOARD?

È un'attività che consiste nel “cavalcare” una tavola di legno laminata sulle piste da sci in maniera trasversale, come i surfisti sulle onde.

Di primogenitura americana negli anni '60, il primo snowboard moderno è considerato lo SNURFER (nome che fonde snow e surfer), costruito dall'ingegnere Sherman Poppen per far divertire i figli. L'intento iniziale dell'ingegnere era di produrre una versione casalinga del mono sci, ma i figli lo "cavalcavano" trasversalmente, dando così l'idea di surfisti sulla neve.


Fu così che l'inventore pensò di adattare un vero surf da onda aggiungendo dei bordi metallici e di brevettare l'attrezzo col nome, appunto, di snurfer. Ma l’animo umano è anche competitivo… mica solo contemplativo, per cui il primo World Snurfing Championship (Campionato mondiale di snurfing) si tenne già nel 1979 al Pando Ski Lodge, nel Michigan, a cui partecipò anche Jake Burton Carpenter (la Burton è una delle marche più famose di snowboard ancora oggi) con una tavola di sua costruzione.


Tuttavia ci furono molte proteste per la sua partecipazione alla gara con una tavola diversa dallo snurfer, venne perciò istituita una sezione a parte, che fu ovviamente vinta da Carpenter, in quanto unico partecipante. Quella gara è considerata la prima vera gara di snowboard.

E TU, CHE SNOWBOARDER SEI?

Esistono due fondamentali distinzioni che nascono dalla tipologia di attrezzatura utilizzata: il soft e l'hard.

STILE SOFT

Lo stile soft ("morbido" in lingua inglese), implica l'uso di attrezzatura morbida, ovvero scarponi cedevoli e deformabili, tavole flessibili e bidirezionali, attacchi permissivi e tendenzialmente elastici. Due principali specialità in questa categoria: il freestyle e il freeride.


Il freestyle è la disciplina più spettacolare dello snowboard. L'obiettivo di questo stile è di eseguire manovre (trick) ed evoluzioni sfruttando la conformazione del terreno o le strutture artificiali (salti, ringhiere, piattaforme ecc.).

Snowpark sono le zone appositamente progettate per questa specialità che ha molto in comune con lo skateboard

Il freeride è la disciplina più vissuta dello snowboard soft; consiste nello scendere un pendio in neve fresca seguendo liberamente una propria linea. Il freeriding, che sia alpinismo o che sia semplice fuoripista servito dagli impianti di risalita, è un'attività che comporta dei rischi in base alle condizioni della neve e al pericolo valanghe.


STILE HARD

Lo stile hard ("duro" in lingua inglese) è più vicino all’attrezzatura dello sci ovvero implica l'uso di attrezzatura rigida.

È la disciplina maestra dello snowboard a livello di tecnica e conduzione della tavola in pista. Praticato su neve ben battuta come sulle piste di sci, questo stile richiede scarponi rigidi simili a quelli utilizzati nello sci alpino  e tavole più rigide di quelle usate per gli altri stili.

Come nello sci, la sua espressione agonistica è lo slalom. Quindi decidete “chi siete” e qual è lo stile a voi consono… e vi daranno la tavola giusta! Lo snowboard è divenuto disciplina olimpica nel 1998 e paralimpica nel 2014.


Perché fa bene al corpo e alla mente

Chi pratica lo snowboard lavora sul controllo dei muscoli (soprattutto glutei, quadricipiti, polpacci e addominali) ovvero la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio e dei movimenti.


Allena, inoltre, l'equilibrio e l'acrobaticità

Praticare snowboard dona maggiore forza mentale e capacità di concentrazione. Permette di distrarsi dai pensieri di tutti i giorni, riducendo l'ansia e lo stress, migliorando così la flessibilità mentale.

Chiudo l’articolo come l’ho cominciato, con la frase di una canzone; questa volta di Mina, che è il mio augurio per un fulgido e a_ritmo_umano 2025:

La neve rallenta, modifica, ti ferma per farsi ammirare meglio.

La neve riporta ad altre nevi, ad altri sguardi, ad altre vite…()"



a Erika Morri

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