Come leggere le informazioni del referto
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I ritmi sostenuti che oggigiorno ci impone la vita, soprattutto in ambito lavorativo, non fanno altro che allontanarci dalla nostra vera natura, provocando uno scompenso a livello metabolico ed ormonale.
Questa corsa infernale - per arrivare poi chissà dove - porta ad un'unica direzione: quella dello stress.
Ormai tutto è stressante. Hai uno sfogo sulla pelle? Stress. Hai spesso emicranie? Stress. L'intestino fa i capricci? Stress. Hai bruciori di stomaco? Indovina?
Vuoi vedere che è sempre colpa dello stress?
Lo stress altro non è che una risposta psicologica e fisiologica che si manifesta con disturbi e sintomi, sia da un punto di vista ormonale che da un punto di vista metabolico, compromettendo il nostro benessere.
Condizioni di stress elevate o prolungate contribuiscono ad alcuni effetti negativi sull’intero organismo. Ora vi svelo un segreto: è possibile monitorare e combattere lo stress anche attraverso un semplice esame del sangue.
Gli esami del sangue per lo stress possono essere utili a valutarne l’influenza sul fisico. L’interpretazione di parametri specifici nel sangue può fornire un quadro dettagliato sul livello di stress e sulla salute del paziente. Le analisi del sangue attraverso un prelievo di sangue venoso, consentono di conoscere diversi fattori: quali elementi circolano all’interno dell’organismo e se gli organi funzionano nel modo opportuno. Un'analisi dei parametri permette quindi di ottenere informazioni sulla salute del soggetto e sulle condizioni generali e sono fondamentali per sorvegliare anche alcune malattie.
Il sangue è definito come un tessuto fluido che è presente negli animali dotati di apparato circolatorio. I valori delle analisi raramente dicono qualcosa se presi singolarmente.
Mai soffermarsi unicamente sui range di riferimento (i comuni asterischi a fianco del nominativo); tutti i valori vanno contestualizzati, vanno visti nel loro insieme e in rapporto alla storia clinica e personale del soggetto, in quanto diversi valori possono essere del tutto variabili da soggetto a soggetto non rappresentando condizioni patologiche.
Possiamo inizialmente effettuare una suddivisione in base alla specificità dell'esame.
Ad esempio, per "emocromo" si intende l'analisi delle componenti corpuscolari come globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine (trombociti).
L’emocromo è chiamato anche esame emocromocitometrico che significa letteralmente misurazione del colore del sangue e del numero delle cellule in esso contenuto. Viene anche analizzata la formula leucocitaria, ossia la percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi che si suddividono in neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili e basofili in base ai diversi ruoli che esercitano nella difesa dell'organismo in seguito a infezioni, allergie, attacchi esterni ecc..
Inoltre, viene misurata la concentrazione dell’emoglobina che è la proteina dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno ai vari tessuti del corpo. Le analisi del sangue permettono inoltre di analizzare le caratteristiche fisiche dei globuli rossi e delle piastrine, come ad esempio la loro forma e le loro dimensioni. Alcuni parametri sono indicati con sigle derivanti da abbreviazioni in inglese.
Alcune sigle utili da tenere a mente sono:
MCV (volume corpuscolare medio) che indica la dimensione media di un globulo rosso e rappresenta il volume medio del globulo rosso;
MCH (quantità media di emoglobina) che indica la quantità media di emoglobina trasportante ossigeno nei globuli rossi;
MCHC (concentrazione emoglobinica corpuscolare media) che indica proprio il contenuto medio di emoglobina nei globuli rossi del sangue, cioè la percentuale media di emoglobina dentro i globuli rossi.
MCV, MCH, MCHC sono i parametri principali da sempre utilizzati per effettuare una diagnosi di anemia e inquadrarne quindi la gravità.
Alcune anemie derivano da variazioni dell'MCV quindi del volume dei globuli rossi, altre derivano da deficit di quantità e concentrazione di emoglobina all'interno dei globuli rossi.
Altre sigle utili da conoscere sono:
RDW che indica le variazioni delle dimensioni dei globuli rossi;
MPV che misura le dimensioni medie di una piastrina.
Esistono anche parametri che permettono di capire la salute del fegato come le transaminasi, che sono enzimi presenti nelle cellule del fegato.
I loro livelli nel sangue sono utili per comprendere e valutare la funzionalità del fegato, ma possono anche riflettere lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico.
Negli esami di routine si misurano solitamente la transaminasi ALT (ALanino amino Transferasi) indicata anche con la sigla GPT (Glutammato Piruvato Transaminasi), che riguarda soprattutto il fegato. Nella normalità i suoi livelli nel sangue sono bassi, ma in presenza di una malattia del fegato l’enzima viene liberato in circolo e i suoi livelli aumentano addirittura prima del manifestarsi di sintomi di problemi epatici.
La transaminasi AST (ASpartato amino Transferasi) indicata anche con la sigla GOT (Glutammico Ossalacetico Transaminasi) che riguarda il cuore, lo scheletro, si trova anche in piccola quantità nei muscoli, nei reni, nel cervello e nel pancreas.
È un enzima che in condizioni normali è presente nel sangue a bassi livelli, ma quando il fegato o il cuore subiscono un danno, esso viene liberato in circolo e i suoi livelli nel sangue aumentano. A tal proposito è utile ricordare un altro esame che è indicato con la sigla GAMMA-GT (GGT) che misura la concentrazione di GGT (Gamma Glutamil Transpeptidasi) nel sangue.
GGT è un enzima che si trova soprattutto nel fegato ed è presente normalmente a livelli molto bassi. In presenza di un danno epatico, la quota di GGT nel sangue aumenta.
Il GGT è considerato l’enzima epatico più sensibile per rilevare problemi a carico dei dotti biliari, che sono i canali che consentono il passaggio della bile dal fegato all’intestino, dove contribuisce alla digestione dei grassi e può valutare la presenza di una malattia del fegato o dei dotti biliari.
LA BILIRUBINA (TOTALE, DIRETTA E INDIRETTA) permette di rilevare la concentrazione di bilirubina nel sangue.
La bilirubina è una sostanza che deriva prevalentemente dalla demolizione dell’emoglobina, la proteina che lega l’ossigeno nei globuli rossi. Infatti i nostri globuli rossi hanno una “scadenza”: ogni 120 giorni vengono rinnovati e l’emoglobina viene degradata, dando origine alla bilirubina. Ma per essere eliminata, la bilirubina deve essere trasformata da alcune reazioni che hanno luogo nel fegato. Se però il fegato ha dei problemi oppure, se vengono distrutti troppi globuli rossi, la bilirubina nel sangue aumenta e ciò causa una condizione gialla di tutta la pelle e del bianco degli occhi.
Della bilirubina totale nel sangue si possono distinguere due frazioni: la bilirubina indiretta, che non è stata ancora trasformata dal fegato e quella diretta, che è già stata trasformata dal fegato. La bilirubina diretta viene convogliata nell’intestino dove la flora batterica ne favorisce la degradazione, convertendola in composti che verranno eliminati con le feci.
Esistono poi due parametri che permettono di capire la salute dei reni, essi sono la creatininemia e l'azotemia.
LA CREATININEMIA misura la concentrazione della creatinina nel sangue che è un prodotto di scarto che deriva dal muscolo e viene riversato nel sangue. Essa viene inizialmente filtrata dai reni, poi eliminata dal corpo attraverso le urine. La creatinina è usata come indice della funzionalità renale e se i suoi livelli nel sangue aumentano significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine non facendo svolgere bene il loro lavoro di filtro.
L'AZOTEMIA misura la concentrazione di azoto non proteico nel sangue, cioè la concentrazione di urea nel sangue.
L’urea è un composto di scarto che deriva dalla degradazione delle proteine ed è prodotta dal fegato e rilasciata nel sangue, per poi essere filtrata dai reni ed infine eliminata con le urine.
L’azotemia indica con precisione la funzionalità dei reni. Valori diversi dai riferimenti indicano una alterazione nella depurazione del sangue da parte dei reni. La maggior parte delle malattie dei reni o del fegato possono alterare i livelli di urea nel sangue.
L’azotemia aumenta se il fegato produce più urea o se i reni ne filtrano meno.
Gli esami riguardanti la salute di metabolismo e cuore sono vari.
LA GLICEMIA misura il livello di zucchero nel sangue; attenzione a non fare l'errore di considerarla come unico dato per sospettare diagnosi di diabete.
IL GLUCOSIO è uno zucchero che è la principale risorsa di energia per l’organismo; i suoi livelli nel sangue devono mantenersi in una sorta di stabilità e dipendono dall’equilibrio tra la quantità di zucchero introdotta con la dieta, o derivante dalle riserve corporee, e la quantità che viene utilizzata dai vari tessuti.
Questo equilibrio è regolato da due ormoni antagonisti tra loro: l’insulina e il glucagone.
L'INSULINA agisce e viene rilasciata subito dopo un pasto e consente di mantenere la glicemia entro valori normali, favorendo l’assunzione e l’immagazzinamento del glucosio nelle cellule.
IL GLUCAGONE, invece, agisce tra un pasto e l’altro favorendo il rilascio di glucosio dal fegato quando i livelli nel sangue sono bassi. Tutto ciò mantiene una stabilità nel sangue. Un’alterazione di questo sistema di regolazione può provocare condizioni di ipoglicemia (bassi livelli di glucosio nel sangue) o di iperglicemia (alti livelli di glucosio nel sangue) che possono essere anche molto pericolosi.
La proteina C reattiva (CRP) è una sostanza prodotta dal fegato e rilasciata nel circolo sanguigno. In condizioni normali i suoi livelli nel sangue sono bassi, ma in presenza di un’infezione o di uno stato infiammatorio possono aumentare.
L'analisi del colesterolo è suddivisa in:
colesterolo Totale, HDL (colesterolo buono);
colesterolo LDL (colesterolo cattivo).
IL COLESTEROLO è un tipo di grasso in parte prodotto dall’organismo e in parte introdotto con la dieta. Esso è essenziale per la vita perché forma le membrane delle cellule, partecipa alla formazione di alcuni ormoni, forma gli acidi biliari che partecipano all’assorbimento intestinale dei grassi.
Una piccola parte di colesterolo è presente nel sangue dove è legato a speciali proteine chiamate lipoproteine. Alcune di esse, le HDL (lipoproteine ad alta densità), fungono da “spazzini” perché trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato, dove viene eliminato; mentre le LDL (lipoproteine a bassa densità), lo trasportano invece in periferia, favorendo il suo deposito nei tessuti.
Questo test è quindi indicato per valutare il rischio di sviluppare una malattia cardiaca, perché livelli elevati di colesterolo LDL si associano a ispessimento delle arterie, malattie cardiovascolari e rischio di morte per attacco cardiaco.
Quindi, in presenza di valori elevati di LDL occorre adottare correzioni sia riguardo l'alimentazione sia dello stile di vita.
Associato all'esame del colesterolo viene sempre eseguito quello relativo ai trigliceridi, che sono la forma di immagazzinamento dei grassi nell’organismo e sono utilizzati come scorta di energia. A differenza del colesterolo, I TRIGLICERIDI derivano essenzialmente dalla dieta e, in piccola parte, sono prodotti dall’organismo e più precisamente dal fegato.
Una volta introdotti o sintetizzati, i trigliceridi vengono accumulati nel tessuto adiposo oppure sono usati dai muscoli come fonte di energia per le attività. La determinazione dei trigliceridi nel sangue rientra nel profilo lipidico completo, un insieme di esami che comprende la misurazione del colesterolo Totale, HDL (colesterolo buono) e LDL (colesterolo cattivo) e che serve a determinare il rischio cardiovascolare attraverso indici.
Il sangue è un tessuto vitale, si rinnova e consente di comunicare attraverso variazioni dei suoi indici. Prendendoci cura di noi stessi attraverso un corretto stile di vita, una sana alimentazione, attività fisica e abitudini salutari, potremo avere una buona salute e dei valori normali.
In alcuni casi, molte altre sigle vengono valutate in una analisi completa, ma in questo articolo abbiamo chiarito solo le principali.
Il sangue parla di Te, prenditene cura.
Se puoi, donalo, potrai salvare una vita!
Dott.ssa Simona Repetto
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