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Immagine del redattoreTeresa Dello Monaco

Johan Sebastian Bach e le armonie della Vita per tutti


Se è vero che tutti siamo unici, Johann Sebastian Bach in questo è davvero speciale.

Se siamo toccati dalla sua musica bella e coinvolgente, accessibile a tutti e nel contempo profonda come la più alta filosofia, se tanti musicisti e compositori hanno voluto nel background della loro preparazione le opere del Maestro di Eisenach, se non c’è associazione musicale che non abbia nei suoi programmi opere di Bach, se considerato ‘il più grande’ dai più grandi compositori quali Beethoven, Mozart, Schumann, se lo ritroviamo perfino nelle vene artistiche di musicisti contemporanei di jazz, di rock progressivo, di musica elettronica… che cosa avrà mai elaborato un simile compositore?

Bach e la sua opera sono stati oggetto di una vasta quantità di studi, ricerche fatte in vari ambiti, non solo accademici, e una prolifica serie di pubblicazioni è apparsa, fino ad oggi in cui l’attenzione ai suoi processi compositivi è ben viva, cercando di far luce sui segreti celati nelle sue opere.


Sappiamo che J.S.Bach (in foto in basso) aderì alla Società per le Scienze Musicali, fondata da Lorenz Mizler, che aveva come scopo di mostrare i legami della matematica con la musica, e veniva affermato che "la musica è il suono della matematica". Ne facevano parte diversi musicisti prestigiosi e fine ultimo era di lavorare per riportare la musica alla sua origine pitagorica.


Entrando nella Società, si doveva presentare una composizione "scientifico-musicale" e Bach portò un canone a 6 voci di cui però solo tre apparivano in un piccolo spartito, come si vede in un noto dipinto di Bach raffigurato mentre tiene il piccolo foglio nella mano.

C’era tanto da svelare in quelle tre voci mancanti, con dettagli matematici e riferimenti di ghematria che il mistero fu risolto solo dopo un secolo.

È stato dimostrato che la musica di Bach, per esempio ne Il Clavicembalo ben temperato e l’Arte della Fuga, contiene la sequenza di Fibonacci.


La sequenza di Fibonacci è una serie di numeri in cui ogni numero è la somma dei due numeri precedenti. La sequenza inizia con 0 e 1 e il numero successivo nella sequenza è 1 (0+1=1).

Essa appare in natura e nelle opere di diversi artisti, incluso Leonardo da Vinci.

La Sezione Aurea, che è espressa dalla sequenza dei rapporti di Fibonacci, matematico italiano che per primo la descrisse nel XIII secolo, può essere utilizzata da un compositore per generare cambiamenti ritmici o per costruire una linea melodica.


Nella sua forma più elementare, il rapporto aureo definisce la realtà fisica, e può essere considerato a ragione una rappresentazione matematica della vita.

Lo ritroviamo nella musica di Bach.

Viene detto che la musica di Bach è matematica perché si basa sulla struttura dell'universo.


L'universo è fatto di schemi e relazioni che possono essere espressi in numeri, ed essa si basa su questi schemi. La musica di Bach è anche matematica perché si basa sui principi dell'armonia e del contrappunto, essendo l’armonia la relazione tra due o più note e il contrappunto la relazione tra due o più linee melodiche.


Attraverso la matematica possiamo inoltrarci nell’infinito, ma soltanto superando il limite dell’intelletto e raggiungendo la ragion pura, l’intuito nei più alti livelli, possiamo varcare la soglia oltre cui esplorare in libertà quelle coordinate che sono infinite/divine.

La musica di Bach offre proprio questo, quando all’ascolto, le sue opere divengono un mezzo sulle cui spirali fare l’esperienza di volute via via superiori nella nostra psiche, in consonanza con la natura e l’universo.

C’è qualcosa che rimane inspiegabile con il solo intelletto sul perché e come la musica ci coinvolga in maniera totale.


Non bisogna essere dei matematici o musicisti per entrare in quel senso di ordine, di benessere, di ‘accordatura’ di tutte le emozioni, nelle loro più svariate sfumature come solo la musica di Bach sa esprimere in maniera così varia, ricca e totale, e vivere il senso di una ricomposizione, potremmo dire di una rinnovata ‘geometria sacra’ nel nostro corpo mentale, emotivo e fisico, e percepire il movimento continuo della forza della vita in noi.

Noi che siamo parte dell’universo e ci muoviamo, viviamo e siamo in esso.

L’ascolto profondo è la chiave del mistero.


Grazie alle esperienze fatte nei corsi di Eufonia, disciplina che poggia sulla sintesi della conoscenza tradizionale e contemporanea del suono e della musica e dei loro effetti estetici, psicologici, educativi, catartici e terapeutici sull’essere umano, posso dire che per me i segreti della musica di Bach, come quelli dello stesso Pitagora vanno ricercati e vissuti grazie allo sviluppo di un udito interiore. L’udito interiore si può, infatti, sviluppare, e possiamo considerare il suo fiorire come una tappa della prossima evoluzione umana.

Vorrei, a questo punto, segnalare ai lettori di VITA, un seminario imperdibile, a cura del creatore stesso del metodo eufonico: Daniel Levy, pianista, compositore, autore ed educatore di rilievo internazionale.

L'Eufonia, disciplina nata più di quaranta anni fa da incontri tra luminari del sapere in diversi ambiti, e sviluppatasi soprattutto grazie alla ricerca ed ispirazioni del Maestro Levy, nel corso degli anni ha arricchito la vita personale e professionale di migliaia di persone, in vari ambienti, incluso il livello accademico.


Il Seminario ‘BACH - Il potere terapeutico ed armonizzante della sua Musica’ si svolge online in 8 incontri interattivi a partire dal 18 ottobre.

Informazioni sono disponibili sul sito dell’Accademia Internazionale di Eufonia: https://www.academyofeuphony.com/it/corso-online-bach/


Daniel Levy (in foto) che sarà relatore ed anche pianista, illustrerà il corso con esecuzioni in diretta, al pianoforte.

Gli incontri, lezioni ed esperienze sono concepiti per trasmettere le invenzioni del genio di Bach, dal vivo, con la loro forza ed energia terapeutica di proporzione ed armonia.

Una musica che apre le barriere di tempo e spazio, che fornisce conforto alle afflizioni e calma la mente ansiosa.

Le melodie di Bach trasmettono messaggi dell’anima ai cuori e la loro bellezza può commuovere, essendo così potenti da sanare le memorie più dolorose.

Daniel Levy, grande pianista, ci aiuterà a penetrare nei misteri di una musica che si riveste di atemporalità per illuminare spirali armoniche di realtà che sono nella nostra psiche come nell’universo.



Teresa Dello Monaco


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